La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la barbarie della Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), delle leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, e tutti gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, sì sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Il Giorno della Memoria diventa una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1 novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Pertanto noi vogliamo ricordare il nostro Olocausto che non è mai terminato dal 1834 (CC RR Giovanni Battista Scapaccino) ad oggi, anche noi deportati eravamo ad Auschwitz, in particolare in quel periodo i nazisti presero di mira i Carabinieri per gli atti di opposizione realizzati durante l’avanzata in Italia: la resistenza nella Città di Napoli, la battaglia di Roma, fatta da pochi reparti di Carabinieri, la resistenza a Ponte della Magliana ad opera del 2° Battaglione Allievi Carabinieri del Reggimento Pastrengo a Cavallo, la resistenza nel Castello Orsini, sede dello Stato Maggiore del Regio Esercito, da parte di una Compagnia dei CC RR che costerà ai tedeschi circa un terzo della forza paracadutata, e cioè circa 1000 uomini.
Per queste ragioni i nazisti finiscono per ritenere che l’unico vero ostacolo per raggiungere i loro obiettivo (la deportazione degli Ebrei che avviene il 16 ottobre 1943) siano proprio i Carabinieri. E per fermarli si ricorre prima all’inganno e poi alla deportazione. Il 7 ottobre 1943, dopo aver loro posto l’alternativa di aderire alla RSI, si consuma la deportazione nei lager nazisti di circa 2500 CC RR concentrati nella Scuola Allievi CC RR e l’8 agosto 1944 a Milano con l’inganno deportano nei lager altri 1000 CC RR e rastrellano nei vari fronti di guerra i CC RR inseriti nei vari reparti al fronte.
Per concludere voglio dire che questa nostra iniziativa è un omaggio, nient’altro che dovuto.
Monte Porzio Catone, 27 gennaio 2017.
Il Presidente
M.llo Capo r. o. Edoardo Zucca